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contro la frenesia e la piattezza della società moderna una cura a suon di pizzica pizzica
Gli Alla Bua nascono dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si sono formati tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto a Santu Lazzaru, nelle tipiche feste nelle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Qui si sono uniti i componenti, ragazzi provenienti da vari paesi del Salento (da Casarano, Torrepaduli, Collepasso, Racale fino alla grica Sternatia), con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case, con la grande passione di suonarla, di tramandarla e di divulgarla.
Alla Bua è una locuzione raccolta presso anziani del sud Salento, che la utilizzavano come ritornello per accompagnare i canti di lavoro o d’amore. Il significato ce lo dà, sembrerebbe, l’antica lingua grica (veramente antica, trattandosi di basso salento, e non della zona detta oggi Grecìa, circoscritta entro una decina di comuni, e ben distante da Alliste, luogo di questa scoperta): Alla Bua starebbe per medicina alternativa, altra cura.
E’ in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono del gruppo. La cura: nel passato, quella contro il morso velenoso della leggendaria taranta, quella di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà; oggi, similmente, contro la frenesia e la piattezza della società moderna, una cura a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.