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Eventi e speciali

"HESTIA, Il Ventre dei Luoghi"

Formazione per attori, danzatori, allievi in formazione, residenti e stranieri

Informazioni utili

  • Categoria: Teatro / Spettacoli
  • Dal 11/09/2009 al 20/09/2009
  • Dove: Campi Salentina
  • Organizzatori: Associazione culturale NASCA Teatri di Terra
  • Telefono: 327.7357690 - 328.9631751
  • E-mail: nasca@ippolitochiarello.it
HESTIA, Il Ventre dei Luoghi è un progetto di Residenza teatrale nei Comuni Salentini, che parte dalla pratica e dal mezzo teatrale per incontrare i caratteri specifici dei luoghi, per fare ricerca e formazione, per offrire alla comunità locale un nuovo modo di usufruire della cultura.
I luoghi vengono assunti non come “scenografie”, ma, attraverso un attento lavoro di “ascolto” che avviene con lo strumento della residenza, i luoghi diventano elementi determinanti la costruzione stessa dello spettacolo.
L’architettura del luogo diviene tutt’uno con l’architettura dello spettacolo.
Il racconto e la pratica teatrale come mezzo per raccontare i luoghi, svelarli, avvicinarli alla popolazione autoctona e agli stranieri.

Il progetto si pone come momento di resistenza alla trascuratezza dei più nei confronti dei luoghi storici. Vuole essere un momento di riappropriazione della storia di un territorio.
Vivere da vicino la quotidianità di quel luogo e, quindi, sviluppare una conoscenza più approfondita di ciò che ci circonda educa alla difesa e alla valorizzazione dello stesso.

Il luogo scelto per la realizzazione di questo primo “anno 0” della Residenza teatrale è LA CASA a corte, gestita dall’Ass. Culturale Meticcia sita nel centro storico di Campi Salentina (Lecce). Una casa che ha già aperto le sue porte alla comunità locale attraverso l’organizzazione di laboratori, eventi e occasioni di “baratto”.

La Residenza teatrale, intende indagare i luoghi attraverso il teatro e affrontare con essi quelle che sono oggi alcune delle più complesse tematiche contemporanee, svilupperà quest’anno nella CASA uno studio attento e meticoloso sulla figura femminile a tutto tondo, partendo dall’involucro esteriore peculiare della donna (abbigliamento, trucco, scarpe, capelli, ecc) per arrivare ai misteri affascinanti legati alla maternità, il tempo scandito dalla luna, la sensibilità, la sessualità, l’età, la giovinezza, l’età adulta, il cibo, l’uomo che guarda la donna. In questo approccio con il pubblico si affaccia il tema che entra prepotentemente nei contenuti finali dello spettacolo finale che si intende realizzare assieme ai partecipanti: la violenza sulle donne.
In questa performance pubblica si allestisce lo spazio/CASA come una vera e propria casa – fatta da diversi ambienti quali cucina, bagno, camera da letto, soggiorno, ecc. – e in essi una donna, una storia intima, una storia di violenza. Il pubblico viene invitato a “vivere” questi momenti di vita familiare e ad ascoltare un racconto intimo di queste donne legato alla propria condizione di donna e a una violenza subita. Il pubblico vive la situazione sia nel rapporto intimo con l’attrice, che nel paesaggio globale della messinscena. La casa come focolare ma anche come luogo in cui si consumano violenze che molte volte non vengono nemmeno denunciate e quindi conosciute. Le storie raccontate dalle donne sono storie vere tratte da un libro edito da Laterza dal titolo “AMOROSI ASSASSINI storie di violenze sulle donne”, che riporta in ordine cronologico circa trecento casi di violenza inflitta a donne da mano maschile, avvenuti in Italia nel corso del 2006.
A fare da corollario allo spettacolo finale, la proiezione del video “Violence Victoria”, una vera storia di violenza ripresa e reinterpretata dall’artista Remo Spada che si astiene, però, da qualunque riferimento in particolare ma che rappresenta piuttosto una sintesi di tutte le violenze e delle loro conseguenze.

LA RESIDENZA TEATRALE, METICCIA E LE ISTITUZIONI PUBBLICHE LOCALI

Le istituzioni pubbliche locali potranno diventare partner sostenitrici del progetto proponendo un “luogo” del loro territorio che desiderano far conoscere agli autoctoni e ai turisti.

L’associazione di promozione sociale METICCIA, composta da un organico di sei figure professionali, di cui una mediatrice interculturale, una psicologa, un’archeologa, una specialista nel settore delle comunicazioni e due animatrici, in questa occasione metterà a disposizione la propria sede, oltre che il supporto logistico per la realizzazione della residenza e l’allestimento dello spazio, che sarà sviluppato attraverso l’intervento di artisti locali. Inoltre l’associazione vicina al mondo dei migranti si occuperà del coinvolgimento, nei giorni di residenza, di stranieri ed eventuali residenti a Campi Salentina.

I principali ambiti di lavoro di Meticcia sono:

• la mediazione interculturale;
• l'educazione allo sviluppo attraverso tecniche di educazione informali;
• l'animazione;
• la promozione e l' organizzazione di iniziative a sfondo sociale, culturale e artistico.

Si abita un luogo che sarà non solo un palcoscenico ma una vera e propria grande casa. Lo si vive quotidianamente, lo si studia nelle sue componenti storiche, contemporanee, aneddotiche.

LA RESIDENZA
Una residenza artistica è un progetto di condivisione di uno spazio e di un tempo, finalizzata alla creazione collettiva di un prodotto artistico.
Le regole del teatro sono qui applicate ad un periodo di immersione totale nel lavoro di gruppo; chi partecipa si fa carico di un progetto creativo e di un progetto di vita comune con tutti i partecipanti, iscritti e operatori, tecnici e ospiti.
L’attività teatrale qui è offerta come occasione sia per creare e curare la nascita di una “produzione”, in tutti i suoi passaggi, sia per comunicare, capire e conoscere gli altri componenti del gruppo, per maturare liberamente il proprio rapporto con il mestiere e con la compagnia, contribuire alla conoscenza e divulgazione della storia di un luogo.
Perché una residenza?
L’idea di un periodo di vita in comune nasce dalla consapevolezza che per creare un buon prodotto teatrale ci vogliono gli esseri umani prima di tutto. L’idea di teatro è qui intesa come un gruppo di persone indipendenti che portino il proprio vissuto e il proprio bagaglio e che da quello partano.
Il teatro è sicuramente un importante strumento di socializzazione e comunicazione oltre ad un valido supporto nel processo di apprendimento e maturazione di ogni individuo. Inserito in un contesto extra-quotidiano, (addirittura straordinario per alcuni) come un periodo di vita fuori dalle “mura della propria città” e del proprio appartamento, offre la possibilità di esplorare le proprie capacità organizzative e inventive.
Siamo convinti che, confrontandosi e collaborando con il gruppo di lavoro, anche nella gestione quotidiana di argomenti organizzativi come il cibo o la manutenzione degli spazi comuni, si scoprano nuove competenze e abilità, che tornano utili al mestiere del teatrante, professionista del fai-da-te e dell’arte dell’arrangiarsi.

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il progetto intende:
• coniugare la fruizione teatrale a quella territoriale;
• riaprire o rivalutare luoghi storici non conosciuti a cittadini e turisti;
• stimolare i cittadini a nuove esperienze di scambio con operatori teatrali;
• mettere in relazione attori, giovani allievi, appassionati e territorio a favore di una formazione teatrale continua a contatto con professionisti e educatori-ricercatori pronti a trasmettere saperi ed esperienza sul campo;
• rendere l’esperienza della residenza teatrale un appuntamento da ripetere ogni anno e non episodico, lavorando per la costituzione di una vera e propria compagnia in-stabile con componenti che possono rimanere per più anni e nuove proposte;
• coinvolgere, nelle varie edizioni che si susseguiranno, in qualità di componenti dello staff che guiderà il processo artistico di messinscena, oltre ad attori-registi, artisti delle varie arti (pittori, fotografi, videomakers, performer, scrittori, ecc…), per rendere ancora più completa e qualificata la mission.

Link utili

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