Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.


Eventi e speciali

"Un principato territoriale nel Regno di Napoli? Gli Orsini Del Balzo principi di Taranto (1399-1463)".

L'incontro è organizzato dall'Unità Locale del PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale)

Informazioni utili

  • Categoria: Convegni, Conferenze, Incontri
  • Dal 20/10/2009 al 22/10/2009
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: ex Monastero degli Olivetani
  • Costo: accesso libero
  • Organizzatori: professor Benedetto Vetere, ordinario di Storia Medievale presso l'Università di Lecce

Studiosi di diversa formazione (medievisti, storici dell'arte, storici del diritto, storici della cultura) si incontreranno per discutere sulla articolata realtà della compagine politico-territoriale del Principato di Taranto, che tra il 1399 ed il 1463, con alcune brevi soluzioni di continuità, vide alternarsi al governo personalità come Raimondo Orsini Del Balzo, la moglie di questi Maria d'Enghien ed il figlio Giovanni Antonio. Fu un periodo non lunghissimo, ma straordinariamente intenso sia dal punto di vista politico che culturale. La Terra d'Otranto, la Terra di Bari con i territori di volta in volta parte di questa ampia entità feudale, furono spettatori di eventi di rilevante interesse politico se si considera l'ampiezza degli orizzonti e la portata delle ambizioni dei principi di casa Orsini, eredi anche della contea di Lecce già infeudata agli Enghien e di quella di Soleto già della famiglia del Balzo. L'ampiezza territoriale, la forza militare e finanziaria, assicurata quest'ultima dal gettito fiscale di questo grande feudo, resero i principe Orsini del Balzo arbitri, spesso, dei destini del Regno napoletano, lacerato dagli eventi turbinosi legati dapprima alla lotta tra i vari rami angioini, e poi al non facile avvento della nuova dinastia aragonese. Con il loro attivismo, la loro capacità di iniziativa e la loro intraprendenza, questi signori seppero trasformare il complesso dei loro feudi in una solida entità territoriale, riuscendo nel contempo, dalla loro capitale (che era poi Lecce, la sede principale della dinastia), a conquistarsi un ruolo politico-militare di primissimo piano, in grado di proiettarli in un gioco ben più ampio di quello definito dai meri orizzonti del Mezzogiorno italiano.

Di fronte al potere della Corona (e in parte in competizione con essa), essi dettero corpo ad un disegno di affermazione dinastica che sembrava del resto prefigurare la creazione di un vero e proprio Stato principesco, sul tipo di alcuni dei principati rinascimentali italiani ed europei. Né mancarono evidentemente di impegnarsi a fondo anche sul piano ideologico e propagandistico, proponendosi come una vera e propria dinastia principesca (anche sul piano, naturalmente, della committenza e della promozione artistico-culturale). Valorizzare e riscoprire la portata ed il significato di questa originalissima e peculiare esperienza appare dunque importante non soltanto per riconsiderare con nuova consapevolezza un'importante stagione della storia del Salento (in cui questa terra seppe decisamente affermare una propria genuina creatività e centralità), ma anche per riconsiderare, sotto nuova luce, alcuni consolidati parametri storiografici sulla stessa storia italiana ed europea dell'età compresa tra Medioevo e Rinascimento.

Le vicende del Principato di Taranto in età orsiniana sono del resto oggi al centro di un rinnovato interesse da parte di molti studiosi, che stanno indagando, appunto, sotto diversi punti di vista, questa significativa esperienza. Il convegno intende dunque anche fare il punto sulle ricerche in corso, anticipando alcune conclusioni, ed aprendo attorno ad esse una proficua discussione scientifica sulla base, oltretutto, di una ricca documentazione scritta venuta alla luce in questi ultimi tempi, in grado di far luce oltre che sulla storia istituzionale ed economica, anche su quella del costume con le consuetudini di vita, con i gusti della moda, e dell'alimentazione, integrata dalle fonti archeologiche emerse dalle campagne di scavo condotte nel castello di Lecce dall'équipe universitaria coordinata dai professori Paul Arthur e Benedetto Vetere. Non a caso, l'incontro nasce dall'iniziativa congiunta del gruppo di studiosi (coordinati dal professor Benedetto Vetere), che hanno lavorato, negli anni tra il 2006 ed il 2008, all'unità salentina del progetto di ricerca di interesse nazionale (PRIN) sulle "Geografie politiche della fine del Medio Evo", e dei docenti del Dottorato di Ricerca in "Arti, Storia e territorio dell'Italia nei rapporti con l’Europa e i paesi del Mediterraneo". Il dipartimento di Beni delle Arti e della Storia dell'Università del Salento (a cominciare dal direttore professor Lucio Galante) ha anch'esso prontamente e concretamente sostenuto l'organizzazione di questo appuntamento di studi. Ed il rettorato dell'ateneo, nella persona del rettore professor Domenico Laforgia, riconoscendo l'utilità ed il valore dell'iniziativa, ha a sua volta contribuito, col proprio fattivo sostegno, a rendere possibile questa interessante occasione di approfondimento scientifico.


Link utili

Come raggiungere la località in cui si tiene l'evento

ClioCom © copyright 2025 - Clio S.r.l. Lecce - Tutti i diritti riservati